Cacao Dominicano

Il cacao dominicano, coltivazione, lavorazione ed esportazione

Previsioni mercato del cacao

Mercato italiano del cacao

Su una cosa sembrano essere d’accordo molti analisti: nei prossimi cinque anni il mercato del cacao trainerà l’industria dolciaria

Qualche numero

Cominciamo con qualche numero, solo per cercare di capire da subito quali sono alcune delle previsioni sul mercato del cacao. Secondo l’istituto internazionale di ricerche Euromonitor già ora il cacao e i prodotti derivati valgono qualcosa come 110 miliardi di dollari. E, le previsioni fino al 2018, parlano di un ulteriore rialzo del 12%. Per dare un termine di paragone basti pensare che il giro di affari delle gomme da masticare, per esempio, è di 25 miliardi mentre è di 61 quello generale dei prodotti a base di zucchero. Quindi già così è evidente la massa di denaro spostato da questo mercato.

Mercato e borsa

E c’è anche chi sostiene che l’andamento positivo del cacao andrebbe di pari passo con un andamento positivo anche delle borse. Tra chi sostiene questa equazione vi è Brian Stutland che, in un articolo riportato da panorama, sostiene che vi sia, per esempio, una stretta correlazione tra l’andamento dei titoli di Hershey (colosso americano del settore) con quello generale della borsa americana. Secondo Euromonitor, anche una tecnica di marketing sempre più attenta e una maggiore attenzione verso prodotti adatti anche a diabetici e obesi, il cioccolato pare non avrà confronti, in termini di mercato, con altri prodotti dolciari. E questo è quanto risulterebbe dall’analisi condotta sui mercati di ben 80 paesi.

Si paga sempre di più

Una delle cose che emerge da questo studio è la propensione, sempre maggiore da parte dei consumatori, a spendere cifre più alte per mangiare cioccolato: cosa che non avviene per altri tipi di dolci. Quindi le previsioni per il mercato del cacao sembrano, alla base dei dati odierni, assolutamente positive. Uno dei motivi di questa tipologia di comportamento da parte dei consumatori, e che si prevede sempre più marcata in futuro, è l’attenzione rivolta a tutta la filiera di produzione del cacao, in particolar modo quella relativa alla certificazione di origine delle fave di cacao. Per questo motivo l’elevata qualità delle fave di cacao dominicano sembra poter giocare un ruolo vincente nel prossimo futuro del mercato.

Il ruolo dei paesi emergenti

Anche nel mercato del cioccolato, come in quello di altri prodotti, saranno i cosidetti paesi emergenti a fare la differenza. Brasile, India e Cina sono destinati a divenire tra i primi cinque mercati del settore. In Italia è prevista la crescita del consumo di tavolette il cui giro d’affari da qui al 2018 sarà di 870 milioni.

Cosa dice Bloomberg

Se anche un colosso dell’informazione finanziaria si occupa di cacao, azzardando previsioni sul mercato mondiale, significa che questo prodotto è già un’economia dall’importanza imprescindibile. Secondo Bloomberg il prezzo, tra la fine di questo 2014 e inizio 2015 dovrebbe salire, arrivando a circa 3200 dollari a tonnellata. Si sta infatti attraversando una sorta di carenza di fave di cacao dovuta ad alcuni fattori come l’aumento dei consumi della classe media di un mercato come l’Asia e, soprattutto, le avverse condizioni climatiche dell’Africa, primo produttore di cacao al mondo. Ecco un altro spiraglio operativo in cui potrà muoversi il cacao dominicano. Insomma secondo molti analisti di quelle che in borsa si chiamano commodities la domanda di cioccolato è elevatissima e lo sarà sempre di più.

Nel dettaglio entro la fine di questo 2014 le vendite sono previste in crescita del 2,1% con il mercato cinese che ha visto raddoppiare queste vendite nel corso di solo dieci anni. Una crescita superiore anche a quella del mercato europeo che resta comunque il più grande consumatore di cioccolata al mondo. Entro la fine di questo 2014 il consumo in Cina è previsto ulteriormente in crescita di quasi il 7%.

La siccità che ha colpito Costa d’Avorio e Ghana può trasformarsi in un vantaggio competitivo per il cacao dominicano: secondo molti esperti ci vorranno circa tre anni prima che nuovi alberi, in sostituzione di quelli uccisi dalla mancanza d’acqua, possano cominciare a produrre. Anche secondo gli analisti di Commerzbank si assisterà ad un declino della produzione di fave di cacao in Africa Occidentale.